Pentecoste al Pantheon

Pentecoste al Pantheon, racconto di una rosa 

“Tra i colori di un’alba di Maggio lacrime di rugiada brillarono sui miei petali quando mia sorella, che ancora dormiva sul tralcio, divenne gioiello tra i capelli di una sposa … ed io mi tramutai in farfalle rosse con un’ala sola volando verso l’Occhio degli Dei … mi posai sul blu del lungo mantello, sfiorai la Croce Bianca dei Savoia, mi nascosi nel rosso e caddi … mani avvolte da guanti bianchi mi raccolsero e mi sussurrarono: - Il  sorriso del cielo alla sofferenza!” - .
Sorge allo zenit dell’Occhio degli Dei del Pantheon, nel giorno della Pentecoste il Sole di Rose, che irradia luce divina di speranza e non proietta ombre umane di dolore: petali d’amore discendono dal cuore immenso di Dio che si dona a chi riceve con fede.
Maranatà
, ultima parola dell’Apocalisse, invocazione per l’Avvento dell’Ottavo Giorno dopo i Sette Giorni Biblici, risuona nel Pantheon “Avvento preparato dagli uomini per il Deus Incognitus” nell’omelia del Cardinal Ratzinger, invitato da Monsignor Tedesco.
Il Sole di Rose ricrea l’Eden dal mistico profumo che cela l’incontro generatore del soffio vitale di energia di due ruscelli dal Campidoglio e dal Quirinale nel punto più profondo di Roma, locus sanus et sanctus, da cui le ceneri di Romolo ascendono eternamente al cielo attraverso l’Occhio degli Dei impresso del numero sacro nove nelle dimensioni di tre per tre.
A Roma, patria spirituale della Pentecoste e dell’inizio dell’Aecclesia per il Sepolcro dell’Apostolo Pietro che vi conclude la propria missione di predicare a tutte le genti, dove il Colosseo è emblema di civiltà e S. Pietro di cattolicità, il Pantheon è sintesi e microcosmo, architettonicamente reso dall’antica concezione della cupola dei cieli che incontra la terra sul pavimento, nelle dimensioni sacrali del quarantatre la cui somma equivale al numero biblico sette.
La Cerimonia della Pioggia di Petali di Rose Rosse al Pantheon, durante la quale nel Giorno della Pentecoste il Papa annuncia la discesa dello Spirito Santo sotto forma di Fiammelle, per come emerge dal Liber Pontificalis oggetto di ricerche da parte di Monsignor Tedesco già Cappellano e Segretario del Capitolo del Pantheon, è rito religioso antichissimo risalente al Medio Evo le cui origini si perdono nel tempo.
La prima Pentecoste al Pantheon sembra risalire al tredici maggio seicentonove, giorno della dedicazione a Sancta Maria ad Martyres la cui Hodigitria dipinta da S. Luca è tra i doni che accompagnano la concessione del tempio pagano dell’Imperatore Foca a Papa Bonifacio IV.
Nel giorno della Celebrazione della Pentecoste al Pantheon quando numerosi fedeli, tra cui molti ammalati, civili e militari ricevono il Sacramento della Cresima, dalla luce dell’Occhio degli Dei discendono, effondendo il loro etereo profumo, infiniti petali di rosa insieme ad alcuni petali di papavero, in passato offerti questi ultimi, come attesta la fonte già citata, dai poveri di Roma.
Le due tipologie floreali esprimono una duplice simbologia sacra nella esegesi di Monsignor Tedesco: i petali di rosa, consistenti e pesanti, cadono velocemente e simboleggiano lo Spirito Santo con la Forza Purificatrice del Fuoco; i petali di papavero, trasparenti e leggeri, volteggiano lentamente e rappresentano lo Spirito Santo che aleggia delicatamente soffermandosi dove desidera.
La Cerimonia, dimenticata per lunghi anni, viene ripristinata con la Celebrazione dell’Ordinario Militare Sua Eccellenza Monsignor Marra alla presenza di Monsignor Tedesco nella variante di un Tappeto di Rose nei pressi del quale dodici bambini di altrettante culture, testimoni della fratellanza tra i popoli, regalano le rose ai fedeli.
Accanto agli appartenenti allo SMOM Sovrano Militare Ordine di Malta della sezione Austriaca, Svizzera e Tedesca ed agli ammalati Monsignor Tedesco dice: “Conservo per me tutte le spine delle Rose della Pentecoste da quando chiesi al Peppone del mio paese … a proposito del suo colore preferito …”.
Così inizia il racconto dell’offerta annuale ed in perpetuo delle Rose della Pentecoste al Pantheon da parte del Comune di Giffoni Vallepiano nella persona del Sindaco che durante l’offertorio porge un cesto di rose al Vescovo.

Prima che l’Occhio degli Dei scruti misteriosamente la soglia nel giorno di S. Giovanni per illuminare un invisibile ingresso, si realizzano gemellaggi spirituali con la Chiesa Sank Petrus Canisius di Magonza e con l’Abbazia Benedettina del Monte Sinai.
“Se il sogno diventa realtà e la realtà non diventa sogno  è giusto perseguirlo … con un pezzo di cuore all’orizzonte …”. Il sogno di Monsignor Tedesco  fondatore del “Pilgerzentrum” in Vaticano, si concretizza ogni anno con la solenne cerimonia della Celebrazione della Pentecoste al Pantheon dell’Ordinario Militare Sua Eccellenza Monsignor Bagnasco alla presenza di Monsignor Micheletti Arciprete della Basilica e dei Dodici Canonici del Capitolo del Pantheon con la partecipazione del Coro e dell’Orchestra dell’Ordinariato Militare: duemila rose rosse per addobbo e per omaggio nello scambio del segno della pace e sette milioni di petali per la pioggia.
Presenti numerose Delegazioni d’Ambasciata, Autorità Civili e Militari, il Corpo dei Vigili del Fuoco, la Guardia d’Onore al Pantheon in alta uniforme con la Bandiera dell’Istituto, agli ordini del Comandante Capitano di Vascello Dott. Ugo d’Atri.
Nel giardino incantato del Sacro Tempio del Pantheon in cui le rose non nascono ma vivono come emblema di fede la Pioggia di petali laddove esistono il dolore e la discordia è Pioggia di Speranza che ascolta la voce della sofferenza e Pioggia di Pace che unisce i cuori. 

“… E mai rimpiansi di non esser gioiello poiché divenni gioia …”.

Alessandra d'Epiro Dusmet de Beaulieu

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