Per Cristo e per il Re
II Cavaliere delle Crociate lascia tutto in nome della Croce, compiendo la
propria missione del Regno del Re dei Re con l'uomo partecipe della divinità di
colui che assume l'umanità, non perché egli lo vuole ma perché Dio lo vuole, Deus
lo vult.
Dice Juan de Calahorra: "Se Dio è come i! fuoco, che io ne sia
bruciato; se è come acqua, che io anneghi in essa; se è terra, che io scavi in
essa la mia vita..." E Miguel de Cervantes: "// mondo è campo
dato da Dio per compiere gesta magnifiche per una grande causa ...e il Crociato
è eroe, pazzo, poeta e cavaliere".
Il Cavaliere delle Crociate scopre una antica, universale, preziosa
preghiera armonia di cuore e di mente, fonte di pace e di conoscenza: ìl
Rosario, da rosaio Corona di Rose che trionfa sulla Corona di Spine e converge
su Cristo, Mantra e Ajapamantra in India, Mala nell'invocazione a
Buddha Amida, Kombològion o Komboskòinon dei cristiani d'oriente, Subha
o Tashbì del Dhikr dell'Islam. Papa Pio V nella bolla Consueverunt
(17,9,1569) definisce "il Rosario" un "modo di
orazione" che contempla la Venerazione di Maria e la "Salutazione
angelica per centocinquanta volte secondo il numero dei salmi di Davide" interponendo
ogni dieci Ave il Pater ed i Misteri "che illustrano tutta la
vita dello stesso Signore nostro Gesù Cristo".
La Lega Santa Cristiana (1571) unisce Spagna, Cavalieri di Malta, Genova,
Savoia, Venezia, Stato della Chiesa ed in Vaticano Papa Pio V prega ... "T'invoco
o Signore ...ascolta la mia voce" (Salmo 129) ... "Fa che ...io
conosca la strada che devo percorrere" (Salmo 142). All'alba il
Pontefice legge (dall'Ultimo Vangelo del Primo Capitolo di San Giovanni) "Vi
fu un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni" ed annuncia: "II
Supremo Comandante della flotta della Lega Santa sarà Don Juan d'Austria ...
questa è la volontà di Dio, Deus lo vult". Juan d'Austria, soltanto
all'Escorial accanto a suo padre l'Imperatore Carlo V, personalità emblematica
di vizi e di virtù, di peccato e di fede, conclusi appena i giochi da bambino
tra Mori e Cristiani preludio di Granada e di Lepanto, vive all'Università di
Alcalà de Henares il rinnovamento teologico della Biblia Poliglota e
si dedica ad esercizi spirituali ad Abrojo de Valladolid con Juan de Calahorra
che predice: "Se volete essere qualcosa, andate dove non siete niente,
se volete avere qualcosa, andate dove non avete niente ...vi prometto la
vittoria in nome di Dio". A Napoli nella Chiesa di Santa Chiara i
francescani accolgono Juan cantando il Te Deum; il Cardinal Granvella
dona al Generalissimo il triplice bastone ornato di pietre preziose e la
Bandiera della Lega Santa; sul damasco blu la grande immagine di Cristo
Redentore, lo Stemma Papale, tre barre rosse in campo d'argento, il leone della
Repubblica di San Marco e l'usbergo della Casa d'Austria:
"Ricevete questi emblemi della fede ...possano essi darvi gloriosa vittoria
..." - "Amen" risponde Juan.
I Cavalieri di Malta di Jean de la
Valette che sventolano la bandiera vittoriosa sulle torri delle Fortezze di
Sant'Angelo, Sant'Elmo e San Michele sono nel cuore di Juan quando una stella
cadente illumina di auspici la notte di Lepanto, frantumandosi in tre meteore.
All'alba del sette ottobre i! condottiero del cielo e del mondo, di Dio e degli
uomini, pensa: "Se Dio guarda giù dall'alto dei cieli, vede
fronteggiarsi nel mare la Croce e la Mezzaluna di prore, fiocchi e
bandiere".
Le braccia della Croce della flotta cristiana contemplano quattro vessilli
sovranazionali di colori diversi: in avanguardia Don Juan de Carduna, bandiera
blu; a destra Ammiraglio Doria, bandiera verde; a sinistra Agostino Barbarigo,
bandiera gialla; al centro il Generalissimo con la nave dell'Ammiraglio Colonna
a tribordo e quella dell'Ammiraglio Venier a orza; in retroguardia il Marchese
di Santa Cruz, bandiera bianca.
Juan, il Toson d'Oro sopra l'armatura di acciaio nero con fibbie d'argento e
sotto la Reliquia della Vera Croce, regala molti Rosari, ordina di issare la
Bandiera della Lega Santa ed esorta: "Siamo qui per vincere o morire...
combattete nel nome di Dio ed in morte o nella vittoria conquisterete l'immortalità".
II sole allo zenit rende
brillanti le armature di ottantamila cristiani inginocchiati dinanzi al
Crocifisso dell'albero di trinchetto di ogni nave della flotta e qualcuno
esclama: "Madre di Dio! ...Il vento sta
cambiando
... spinge le vele in avanti” E qualcuno ricorda: "II Signore suole soffiare nel
cuore come un'aura gentile" (Vecchio Testamento)... Juan, l'ultimo
crociato alza la spada: "Per Cristo e per il Re!”
Quando si compie il kismet del Libro della Vita e l'ampio, verde drappo
della Sacra Bandiera del Profeta cade accanto ad un tabarro di broccato d'oro,
Papa Pio V in Vaticano apre la finestra e ascoltando la voce del silenzio si
rivolge alla Madre di Dio: "Salus infìrmorum .. Refugìum peccatorum
...Consolatrix afflictorum ... Auxilium cristianorum ...".
La luce dei fulmini dì un violento temporale, araldo di Dio, scrive nel
cielo e nel mare intrisi di sangue "Fratellanza tra vincitori e vinti
dinanzi all'onnipotenza divina".
L'ultima crociata di Lepanto è per Miguel de Cervantes, testimone
combattente, "L'avvenimento ... che mai videro i secoli passati ... né
mai vedranno i futuri” e per Papa Urbano VII di significato solo
gradualmente e parzialmente accessibile ai limiti della mente umana.
Papa Pio V attribuisce l’esito della battaglia di Lepanto alla particolare
assistenza della Madonna del Rosario a cui dedica e consacra il giorno sette
ottobre istituendo nella Chiesa la celebrazione della Festa del Rosario.
Papa Giovanni Paolo II, indicendo l'Anno del Rosario nella sua Lettera
Apostolica Rosarium Virginis Mariae (16,10,2002) aggiunge i Misteri della
Luce ai Misteri del Gaudio, del Dolore e della Gioia ed affida: " A
Maria, Regina del Santo Rosario", sorgente di grazia e di grazie
"Il bene prezioso della pace" (Oss. Rom. 5,5,2004).
Alessandra d'Epiro Dusmet de Beaulieu
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(1) Louis de Wohl, pagg. 251,252,253, 32
Riferimenti
bibliografici:
Louis de Wohl .The last crusader- L'ultima crociata. il ragazzo che vinse a
Impanio, BUR RCS Libri Milano 2003.
Enrique Garcia Hernan, La accion diplomatica de Francisco de Borja al
servicio del Pontificado, 1571-1572,
Valencia 2000
Hugo Rahner, Ignace de Loyola. Correspondance avec les femmes de son temps, 2
voll, Paris